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EXILIA
Realizzata il: 23/05/2012
Autore: Crossoverboy
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Gli Exilia ci parlano della loro lunga carriera, dei loro artisti preferiti e dei loro progetti futuri.












































Ciao ragazzi e benvenuti su Groovebox.it. Come prima cosa presentateci la formazione della band e da dove venite.
Masha - Voce
Aimer - Chitarre
Marco Valerio - Basso
Rob Iaculli - Batteria
Siamo tutti della provincia di Milano eccetto Privacy (Marco) che viene da Padova

Raccontateci un po' di storia della band: chi sono i fondatori ufficiali, quando è nata la band e com'è nata l'idea?
Il gruppo ha iniziato a prender forma nel ‘98 con l'incontro tra me e ElioAlien (oggi ex chitarrista) con il quale nacque subito spontaneo un grande feeling musicale che contraddistinse immediatamente il nostro modo di fare musica; insieme abbiamo poi cercato una sezione ritmica adeguata per il progetto che avevamo in mente e solo dopo parecchi tentativi siamo giunti alla line-up definitiva: ulteriormente cambiata nel 2010 e al primo album con l’ultimo uscito come formazione, dopo la separazione da Elio.

Parlateci un po' del nome della vostra band: come nasce e che significato ha per voi?
Exilia, è un nome scoperto da me, è una parola latina che significa “sprigionare energia”. Di questa parola mi ha subito colpito la potenza, l’immediatezza, il fatto che fosse “femmina” e -importante- quanto implicitamente celasse il concetto alla base del nostro sound.

Presentatevi a chi non vi conosce: descriveteci il vostro sound e a quali gruppi e generi vi ispirate maggiormente. Tralasciando il solito discorso "non ci piace essere catalogati in un genere preciso", in quale movimento/genere vi collochereste?
Il nostro sound si fonda sull’incessante ricerca della dualità tra luce e oscurità. Dualità contrastante della quale ci affascina il perfetto equilibrio. La ricerca porta il nostro suono in continua evoluzione. Non ci poniamo limiti ed essendo individui molto diversi tra di noi, siamo soggetti a numerosissime influenze: io, soprattutto, spazio nell’ascolto da genere a genere amando il mondo musicale come “entità” e non nell’esclusivo settore. Tra le band ispiratrici potrei farti nomi come Metallica, Korn, Sevendust, Deftones, Incubus, Alice in Chains ... ma credimi, non sarebbero tutti. Indubbiamente non possiamo che collocare il nostro mondo musicale nell’Alternative Metal.

Siete al lavoro su un nuovo album o lo state per pubblicare? Se sì, parlatecene un po' altrimenti come descrivereste l'ultimo lavoro che avete realizzato e cosa possono aspettarsi gli ascoltatori dalle vostre canzoni?
Il 30.3.12 è uscito il nostro ultimo lavoro "Decode", il cui suono è frutto della profonda ricerca a cui ho accennato poco fa; di uno sperimentare musicale e vocale di cui avevamo bisogno per crescere e dire il nuovo che dentro portiamo, questo senza abbandonare o rinnegare le sfumature che ci hanno accompagnato fino ad oggi. In questo album resta inconfondibile il taglio dei messaggi che vogliamo gridare.. restiamo polemici e contro ciò che ammala i sistemi. Importante dire che il mix dell'album vanta la collaborazione di Dave Pensado (notissimo produttore che ha lavorato con nomi di alto calibro come Alien Ant Farm, P!nk, Aguilera, M. Jackson ..); in quest'album abbiamo scelto e voluto puntare ad agire su molteplici piani emozionali, conducendo la nostra musica ad un livello nuovo, incisivo e sicuramente multisfaccettato.

Ora parliamo della vostra discografia e carriera: qual è stata la prima cosa in assoluto che avete mai registrato, cosa avete inciso fino ad oggi e quante esperienze dal vivo avete avuto?
Abbiamo debuttato con Rightside Up nel 2000; all'esordio è seguito poi Unleashed (tra 2004 e 2005) con il quale abbiamo raggiunto la Top 40 in Germania; Nobody Excluded è nato nel 2006 (dal quale è stata tratta "Your Rain" - OST per alcune stagioni del noto telefilm Grey's Anatomy); My Own Army seguì nel 2009 e l'acustico Naked nel 2010. Diverse le esperienze dal vivo maturate: 5 Tour Europei alle spalle, suonando in tantissimi clubs di Italia, Germania, Svizzera, Olanda, Belgio, Spagna, Portogallo e Austria; nel 2009 abbiamo suonato per la prima volta nel Regno Unito e nel 2010 abbiamo ricevuto l'invito per suonare in uno dei più grossi Festival degli Stati Uniti, in Texas; Con l'uscita di "Decode" è coinciso anche il via all'ultimo Tour, che ci porterà in giro per l'Europa fino a questa estate e poi da lì ancora festival estivi e manifestazioni in cui avremo piacere di far sentire la nostra voce.

Quale vostra canzone consigliereste a chi non vi ha mai sentiti?
EMILY – traccia 4 dell’ultimo album “Decode” : è tra i brani che più amiamo di questo ultimo lavoro, quella che esprime più percettibilmente le diverse sfumature nella sonorità della band.

Qual è finora il momento più bello e/o importante da quando siete una band?
Quello in cui ho preso coscienza condiviso con i ragazzi che la nostra musica poteva, doveva e voleva essere libera da qualunque genere di cliché. Libera nel suono e nel messaggio. Libera com’è per sua stessa natura.

Chi è il principale compositore del gruppo? Usate qualche metodo per assemblare tutte le idee che vi passano per la testa?
Parlando di composizione, in quanto gruppo, mi sento di rispondere che l’importanza del lavoro di squadra è per noi incidente e fondamentale: abbiamo trascorso ore e ore insieme con i ragazzi, provando e riprovando, aggiustando, cambiando, scoprendo e infine trovando ciò che ci serviva.

Parlateci un po' dei vostri testi: chi è il songwriter principale e quali sono gli argomenti che preferite trattare? E poi, meglio la lingua inglese o italiana?
Per quanto concerne le lyrics, sono mie le principali idee.. tanto del mio vissuto e del mio presente c'è nei testi Exilia; amo raccontare verità, nella mia musica come nella mia vita! e questo non è sempre così semplice, soprattutto nei contesti che viviamo quotidianamente : ma questo resta il mio credo e il credo dei ragazzi che con me suonano e non c'è ostacolo che non siamo pronti a sfidare.

Quant'è importante per voi l'attività live di una band e quant'è determinante secondo voi la presenza scenica e perché?
L’ attività live è per noi prioritaria. Per una band come gli Exilia - che fa musica alternativa e che quindi ha difficoltà ad essere promossa sui canali mainstream - il live resta ancora il primo canale di promozione. La presenza scenica è indubbiamente importante e parte integrante dello spettacolo finale anche se – e ci tengo a sottolinearlo - la primissima cosa è il talento.

Quanto conta secondo voi il look di una band al giorno d'oggi? Voi avete un vostro “dress code” oppure salite sul palco come capita?
Come band non abbiamo mai ritenuto necessario definire un vero e proprio dress code; ognuno di noi cerca di esprimere il proprio carisma anche nel modo in cui sceglie di apparire. Non credo nelle mode del momento, ma credo fermamente che l'evoluzione di una persona condizioni anche il suo apparire e quello che in termini più ‘puerili’ può essere un aspetto di minore importanza -come il look- rispetto alla musicalità dell'individuo.

Cosa possono aspettarsi i ragazzi che vengono ad assistere ad un vostro show?
La parola aspettativa mi crea disagio, 'uccide la fantasia' : vado a un concerto crossover e mi aspetto una certa presenza, un certo suono, una certa attitudine.. tutte cose che sicuramente negli Exilia ci sono, ma sulle quali abbiamo cercato di lasciare una libera percentuale d'imprevedibilità (o cosiddetta 'magia') che potesse rendere lo spettacolo il meno banale possibile, lasciando spazio a sonorità e schemi musicali differenti. Da parte mia vi è stato un sincero provare ad agire in quest'ottica, certo non sta a me giudicare quello che è il 'risultato finale'! Il nostro show è basato sulla grande energia, sull'istintività e sull'espressione artistica che non ha nulla che vedere con la classificazione del prodotto.

Un vostro parere sulla scena italiana e suggerimenti per accrescere il movimento underground sempre più affollato; inoltre vorremmo che ci indicaste quali sono secondo voi i migliori gruppi italiani del momento.
Credo che la scena musicale italiana stia benissimo; so che ci sono molti talenti, molte nuove bands di valore così come so purtroppo che oggi è molto difficile emergere dall'underground e questo credo sia in buona parte dovuto al fatto che nell'ambiente Rock/Metal - e forse in quello musicale in genere - ci sia tutta una serie di "ingranaggi" (le cosiddette "giuste conoscenze") che debbano per forza essere attivati se si punta ad avere passaggi TV piuttosto che Radio. Questa è una questione che mi fa spesso alzare i toni, perché la ritengo decisamente in contrapposizione con quello che dovrebbe essere lo spirito soprattutto del nostro mondo musicale, per antonomasia contro qualsiasi tipo di raccomandazione o abuso di potere in genere. Non volendo fare torti a nessuno -perché conoscendomi rischierei di dire un nome e dimenticarne un altro- preferirei non fare nomi. Come ti dicevo prima però, sono molte, moltissime le bands d’impeccabile qualità nel nostro paese.

Meglio uscire per un'etichetta discografica (che sia major o indie) o lasciare l'intera gestione della band in stile DIY e perché?
Penso che nell'ultimo periodo storico della sfera musicale sia molto importante il DIY: il sistema discografico nel quale ci muoviamo è purtroppo un sistema che non può funzionare; al momento le labels fanno contratti che vengono chiamati “360deal” in cui pretendono una % non solo dalle vendite del disco (lasciando pochi spicci agli artisti), ma anche una parte del caché dei live, così come una parte del merchandising. Questo ovviamente fa sì che la band poi non abbia molti modi per guadagnare e di conseguenza per reinvestire su se stessa. Quindi a meno che non arrivi una Sony BMG, che decide di investire 200.000 € sulla band, credo che il vecchio DIY possa portare molti più risultati che quelli di una label che in realtà, direttamente o non, ti sta 'fregando'.

Quanto vi hanno aiutato i social network come Myspace, Facebook, Twitter a farvi conoscere e quanto in generale questi strumenti possono aiutare un gruppo a farsi conoscere rischiando però di cadere nella marea di band emergenti che forse abusano di questi mezzi? A tal proposito, quali sono i vostri contatti sui social network?
Il web è molto importante per chi si gestisce mediante il famoso DIY: è un mezzo molto potente e và usato con molta intelligenza e cura: nel caso Exilia è senza dubbio un grande tool per arrivare ai nostri fans “con un click”. Questi i nostri contatti :
Facebook
My Space
You Tube
Twitter
Reverbnation
LastFM

Se, fantasticando, poteste scegliere un producer con il quale lavorare, chi scegliereste?
Rick Rubin, grandissimo produttore discografico statunitense. E con quale musicista/gruppo realizzereste invece una canzone (o un remix) assieme?
Linda Perry, famosa come leader del gruppo “4 Non Blondes”, poi divenuta produttrice ed autrice per altri artisti.

Prima abbiamo parlato dei gruppi ai quali vi ispirate di più per il genere che fate. Ora invece vorrei parlare dei gruppi che vi hanno cambiato la vita, anche di tutt'altro genere. Quali sono i vostri gruppi o cantanti preferiti e quali vi hanno spinto a voler diventare musicisti?
Come anticipato prima, abbiamo subito tutti influenze molto diverse ma è innegabile che bands come Tool, Nine Inch Nails, Queens of the Stonage, Bjork … hanno sicuramente cambiato il nostro modo di pensare musica.

A livello di musicisti, qual è il vostro sogno nel cassetto?
Penso quello di tutti i veri musicisti: poter fare musica liberamente senza compromessi.

Album (o gruppo) straniero da consigliare ad un amico?
Deftones

Album (o gruppo) italiano da consigliare ad un amico?
Subsonica

Album (o gruppo) in cui quale avresti voluto suonare?
Pantera

Ultimo album (o gruppo) ascoltato?
Coal Chamber

Ultima cosa: lasciate un breve messaggio di saluto che possa anche convincere le persone ad ascoltarvi:
Non ascoltate nulla che non vi faccia venire la pelle d'oca.


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