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AMIA VENERA LANDSCAPE
Realizzata il: 07/03/2011
Autore: Tempo
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Settimanale alla scoperta delle migliori realtà musicali italiane in ambito rock e metal. Questa settimana rispondono alle nostre 25 domande i veneti AMIA VENERA LANDSCAPE.

Ciao ragazzi e benvenuti su Groovebox.it. Come prima cosa presentateci la formazione della band e da dove venite.
Ciao a tutti. La nostra line-up è: Alessandro Brun: voce, Marco Berton: voce/chitarra, Enrico Uliana: chitarra, Giacomo Dell'Orco: chitarra, Michele Dalla Mora: basso, Simone Pellegrini: batteria; veniamo quasi tutti da città diverse, Vittorio Veneto, Mestre, Belluno e Miane.

 

Raccontateci un po' di storia della band: chi sono i fondatori ufficiali, quando è nata la band e com'è nata l'idea?
La band è nata parecchi anni fa, da un progetto di Enrico e Simone. Nel corso degli anni ci sono stati moltissimi cambi di lineup, fino al 2007, anno in cui siamo riusciti a trovare quella attuale. Da allora abbiamo suonato un bel po in giro per l'Italia e abbiamo fatto uscire un EP omonimo di tre pezzi e lo scorso dicembre il nostro pirmo album “The Long Procession”.. Al momento stiamo organizzando un tour per Maggio che si svolgerà principalmente in Russia e Europa dell'Est..

 

Parlateci un po' del nome della vostra band: come nasce e che significato ha per voi?
Questa domanda ce la fanno sempre ma non rispondiamo mai... diciamo che ha un significato per noi ma non vogliamo farlo sapere...

 

Descriveteci il vostro sound e a quali gruppi e generi vi ispirate maggiormente. Tralasciando il solito discorso "non ci piace essere catalogati in un genere preciso", in quale movimento/genere vi collochereste?
A dire il vero abbiamo sempre ascoltato molti generi diversi, dal rock sperimentale all'hardcore/metal, fino all'ambient e alla musica classica, quindi è un po' difficile trovare una collocazione precisa... mi rendo conto che quello che abbiamo fatto finora è abbastanza affine al filone post hardcore/alternative, ma non è sicuramente tutto circoscritto ad esso. Credo che le prossime uscite in programma ne saranno una prova...

 

Presentatevi a chi non vi conosce: come descrivereste la vostra ultima release e cosa possono aspettarsi gli ascoltatori dalle vostre canzoni?
Il nostro nuovo disco, "The Long Procession", è un lavoro a cui abbiamo lavorato per anni. È stato registrato e poi riarrangiato, aggiungendo talvolta nuove parti o strumenti. Enrico, il nostro chitarrista/compositore, ha seguito l'intera produzione, dalle registrazioni di alcuni strumenti al mix e al mastering. È sicuramente un disco con molte sfaccettature, in cui si alternano e si mescolano parti più melodiche ad altre più cupe e violente...

 

Ora parliamo della vostra carriera: cosa avete inciso fino ad oggi e quante esperienze dal vivo avete avuto?
Oltre al nuovo disco, abbiamo all'attivo un EP autoprodotto. Nel corso degli anni abbiamo fatto numerose date, perlopiù in Italia, in cui abbiamo avuto modo di condividere il palco con band come Dillinger Escape Plan, Underoath, Misery Signals, Knut e molti altri...

 

Qual è la vostra canzone di cui andate più fieri?
Credo che ognuno di noi abbia un'idea diversa a questo proposito... Personalmente il pezzo che preferisco tra quelli presenti nel disco è "Empire", ma ce ne sono anche altri che non abbiamo mai registrato che mi piacciono molto...

 

Se, fantasticando, poteste scegliere un producer con il quale incidere un nuovo album, chi scegliereste?
Sinceramente non ci abbiamo mai pensato... più che altro abbiamo sempre voluto seguire tutto ciò che riguarda la nostra musica nel modo più diretto possibile, quindi pensare di far decidere a qualcun' altro come debba suonare un nostro disco, è un'idea che non mi convince molto...

 

E con quale musicista/gruppo realizzereste invece un pezzo assieme?
Non saprei, non abbiamo mai preso in considerazione la cosa...

 

Qual è finora il momento più bello e/o importante da quando siete una band?
Al momento direi l'uscita del nuovo disco, è stato un lavoro decisamente consistente, e vederlo finalmente realizzato penso sia stato un bel traguardo per tutti, soprattutto perché ci consente di andare avanti con un nuovo capitolo, e perché speriamo ci permetterà di farci conoscere un po'...

 

Chi è il principale compositore della band? Usate qualche metodo per assemblare tutte le idee che vi passano per la testa?
Il principale compositore è Enrico, solitamente è lui che propone i riff di base e poi tutto viene completato dagli altri. Inoltre segue anche tutto ciò che riguarda le parti ambient e la composizione per gli strumenti  extra lineup, come piano, violoncello etc

 

Parlateci un po' dei vostri testi: chi è il songwriter principale e quali sono gli argomenti che preferite trattare? E poi, meglio la lingua inglese o italiana?
I testi di questo disco sono stati un contributo quasi unanime da parte di tutta la band. Sono stati scritti in un periodo particolare della nostra attività e credo riflettano una certa inquietudine. Non vogliamo dare un significato particolare ai nostri testi, preferiamo lasciare un margine di interpretazione in cui ognuno possa metterci del suo, diciamo... Per quanto riguarda la lingua direi decisamente l'inglese, è sicuramente più musicale.

 

Quant'è importante per voi l'attività live di una band e quant'è determinante secondo voi la presenza scenica e perchè?
Beh l'attività live è sicuramente molto importante, anche perché è il contatto più diretto che si può avere tra pubblico e musicisti. Sicuramente la presenza scenica aiuta a catturare l'attenzione e a trasmettere un impatto maggiore... poi è chiaro che la cosa fondamentale rimane la musica.

 

Cosa possono aspettarsi i ragazzi che vengono ad assistere ad un vostro show?
Facciamo sempre il possibile per curare al massimo i nostri show, sia a livello sonoro che visivo, cercando di trasmettere al meglio la nostra musica.

 

Un vostro parere sulla scena italiana e suggerimenti per accrescere il movimento underground sempre più affollato; inoltre vorremmo che ci indicaste quali sono secondo voi i migliori gruppi italiani del momento.
La scena italiana, come tutte, ha i suoi pro e i suoi contro. Sicuramente fin'ora abbiamo incontrato molte persone attente e disponibili, che ci hanno sempre dato una mano (a noi come a molti altri) e che si impegnano a creare qualcosa, a mantenere viva quella che fino a qualche anno fa veniva chiamata “unità della scena”. D'altronde ormai l'ambiente underground è sempre più contaminato da mille correnti di pensiero diverse, se vogliamo più mainstream...non so se sia un bene o un male, penso ci sia un po' di entrambi. Sicuramente questa cosa può creare situazioni ambigue, se non addirittura fratture all'interno del circuito, ma  per quanto mi riguarda è abbastanza inutile stare a martoriarsi di seghe su cosa sia underground e cosa no... mi pare che siano più le barriere che ci si innalza da soli di quelle che ci sono effettivamente... A livello di gruppi citerei Devotion, Lento, Hierophant, Neil On Impression, The Secret e Dead Elephant.

 

Meglio uscire per un etichetta discografica (che sìa major o indie) o lasciare l'intera gestione della band in stile D.I.Y. e perchè?
Fin'ora abbiamo sempre scelto di autoprodurre i nostri dischi... non ci piace l'idea di non avere il controllo su quello che facciamo... Inoltre guardandomi in giro sento sempre più spesso cambiare opinioni su delle band prima e dopo la firma di un contratto con questa o quella label e mi chiedo che senso abbia tutto ciò... soprattutto in Italia, mi sembra ci sia come un bisogno ad avere un riconoscimento estero prima di cominciare a cagarsi una band, come se contasse più il logo sul retro del cd che non quello che ci sta dentro.. a questo punto preferisco che uno ci apprezzi per quello che facciamo, anche se sarà più difficile farsi conoscere, piuttosto essere considerati solo perché abbiamo firmato un pezzo di carta...

 

Quanto conta secondo voi il look di una band al giorno d'oggi? Voi badate molto ai "costumi" o salite sul palco in stile "acqua e sapone"?
Mah, saliamo sul palco come siamo nella vita di tutti i giorni.. in ogni caso penso che ognuno possa fare quello che vuole, il look non dovrebbe essere un metro di riferimento nella musica, in nessun senso...

 

Quanto secondo voi possono aiutare i social network come Myspace, Facebook, Twitter a far conoscere una band?
Sicuramente al giorno d'oggi sono diventati il sistema principale, oltre ovviamente ai concerti, che però sono anch'essi promossi via social network, e che comunque includono diecimila variabili, come posizione geografica, soldi, disponibilità etc... con i social network si può arrivare ovunque e gratis, poi chiaramente la sostanza dev'essere la musica, non l'impaginazione del myspace..

 

Prima abbiamo parlato dei gruppi ai quali vi ispirate di più per il genere che fate. Ora invece vorrei parlare dei gruppi che vi hanno cambiato la vita. Quali sono i vostri gruppi preferiti?
Eh, anche qua penso che ognuno risponderebbe in modo diverso... per fare qualche nome che può mettere d'accordo più o meno tutti, direi: Deftones, Radiohead, Converge, ISIS..

 

A livello di musicisti, qual è il vostro sogno nel cassetto?
Più che un sogno nel cassetto direi una dichiarazione di intenti: girare il più possibile, magari riuscire a guadagnarci qualcosa (ok il discorso che si suona per passione, ma credo che molti non abbiano neanche una vaga idea del lavoro e delle spese che stanno dietro una band, compreso il fatto dei vari scazzi con i propri lavori di tutti i giorni per poter stare via dei periodi a suonare..). In ogni caso l'importante è fare sempre quello che si vuole, senza preoccuparsi di quello che gli altri possano pensare...

 

Album (o gruppo) straniero da consigliare ad un amico
Al momento direi "The Crystal World" dei Locrian..

 

Album (o gruppo) italiano da consigliare ad un amico
Ephel Duath!

 

Album (o gruppo) in cui avresti voluto suonare
Non saprei proprio...non mi sono mai posto la domanda..

 

Ultimo album (o gruppo) ascoltato
L'ultimo degli Interpol e "Wow" dei Verdena penso siano abbastanza quotati nel gruppo...

 

Ultima cosa: lasciate un breve messaggio di saluto che possa anche convincere le persone ad ascoltarvi.
Ciao a tutti e grazie a Groovebox per l'opportunità!


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