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FUNERAL FOR A FRIEND
Realizzata il: 22/03/2011
Autore: Maky
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Intervista al cantante Matthew Evans, che ci parla del nuovo album "Welcome Home Armageddon" e del prossimo ritorno in Italia della band gallese.

GB: Ciao Matt e bentornati su Groovebox.it! Parliamo subito del vostro nuovo album "Welcome Home Armageddon", che verrà pubblicato il 15 marzo. Che cosa contraddistingue questo disco?
Matthew: Che è fantastico! (ride) ...Io penso che sia il nostro miglior album. Credo che catturi veramente nel modo giusto tutta l'energia e la vitalità della band anche in termini di qualità e melodia.

 

GB: Il vostro ex chitarrista Darran Smith ha dato il suo contributo in questo disco prima di lasciare la band? E parlando di Darran, chi ha preso il suo posto?
Matthew: No, tutte le canzoni sia dell'album che dell'EP sono state scritte con la nuova line up. Gavin Burrough ha preso il posto di Darren quando ha lasciato la band, ha sempre suonato la chitarra, quindi è stato piuttosto naturale.

 

GB: Perchè avete scelto questo titolo? Cosa significa? E' collegato al vostro singolo "Front Row Seats To The End Of The World" per via di un certo sentimento apocalittico?
Matthew: "Welcome Home Armageddon" è l'ultima canzone dell'album, abitualmente non mettiamo nell'album una canzone che porti lo stesso titolo,
eccetto questa volta.
Parliamo di "Armageddon" più che altro in modo sarcastico, considerata questa tendenza dell'epoca contemporanea a perdere contatto con i parenti,
gli amici e chiudere delle porte un po' con tutti gli affetti e la società. Si prendono decisioni che riguardano scelte ambientali, scelte sociali, scelte politiche,mentre le persone parlano di cambiare, continuamente, forse per alimentare l'idea di non essere davvero più senza speranza.
Personalmente io non vedo azione, anche in un contesto politico forse, e lo dico anche con una certa rabbia.

 

GB: Chi ha avuto l'idea per l'artwork e perchè l'avete scelto?
Matthew: Parlando proprio di "concept", alla base c'è l'idea di riproporre lo stile la propaganda pubblicitaria americana degli anni '50-'60, reinterpretata in un modo molto alla "Funeral For A Friend".
E siccome l'artista vive nella nostra stessa città è stato facile riuscire a comunicare bene circa quello che volevamo: condividere le idee, tirare fuori concetti nuovi e creare una storia di base.

 

GB: Parlando del nuovo album, ci sono 2 canzoni "Damned If You Do, Dead If You Don't" e "Sixteen" che sono anche nel vostro recente EP "The Young And Defenceless". Perchè avete scelto di realizzare un nuovo album dopo soli 6 mesi da questo EP? E' stato forse come fare un viaggio nel passato, come avete fatto con il vostro primo album?
Matthew: Innanzitutto bisogna dire che abbiamo scritto tutte le canzoni per l'EP e l'album all'interno di un unico concept e abbiamo iniziato a scriverle alla fine del 2009.
Eravamo così contenti del materiale che stavamo suonando, e creando, che abbiamo cominciato a creare qualcosa che rappresentasse una piccola anteprima dell'album. Allora abbiamo raccolto 4 tracce tra quelle che avevamo completato in un EP che fosse una specie di prima rappresentazione.
Due dovevano andare nell'album, dovevamo scegliere quali, e siccome le scelte devono essere fatte, le abbiamo messe ai voti e abbiamo scelto queste due, che penso rappresentino bene l'album.

 

GB: Con "Welcome Home Armageddon" siete tornati a lavorare con una etichetta indipendente. Come puoi descrivere il periodo che avete passato con una major (Atlantic)? Vi è stata fatta qualche pressione oppure ha influenzato il vostro lavoro come artisti e musicisti?
Matthew: Come posso spiegare... quando sei in una major ci sono così tante band, così tanti artisti, così tante persone che vanno e vengono... che finisci per sentirti perso.
Io amo le etichette indipendenti, noi siamo prima di tutto persone, e stando in una major ci siamo resi conto che a nessuno sembrava interessare quello che facevamo, mentre la situazione cambia in un'etichetta indipendente, in cui i rapporti sono più autentici, le persone si conoscono bene, ci si conosce per nome, hanno a cuore quello che facciamo, ci parlano, ci supportano, sono coinvolti tutti in prima persona, e ti dicono "se hai un problema parlamene".
E' bellissimo vedere i risultati che si materializzano e le tracce che vanno a unirsi l'una all'altra, è una cosa incredibile. E' veramente soddisfacente ora.

 

GB: Ho visto il vostro ultimo video "Sixteen": qual è l'idea dietro questo video e chi l'ha avuta?
Matthew: L'idea è stata presentata dalla produzione, e abbiamo cercato di creare un collegamento tra la nostra idea e la loro.
L'idea di base è che quando sei così giovane ti senti vulnerabile, in un certo senso sei "ignorante" rispetto a quello che è il mondo, a ciò che c'è al di fuori della tua piccola città, e questo si rispecchia nell'immagine che hai del mondo. Crescendo scopri nuovi cose man mano che nella tua vita si susseguono i cambiamenti.
Penso che sia veramente un video figo.

 

GB: Il 23 luglio 2010, durante un concerto, avete suonato solo pezzi di "Casually Dressed And Deep In Conversation". Come avete avuto questa idea e perchè? Vi manca quel periodo?
Matthew: Principalmente perchè Darran aveva annunciato che avrebbe lasciato la band, pur portando a termine il tour. Noi siamo molto amici, è normale dopo così tanti anni, e lui ha avuto una parte importantissima nella band.
In due show, uno a Cardiff e un altro a Londra, abbiamo suonato il nostro primo album.
Volevamo manifestare il nostro rispetto e dire "arrivederci" a Darran, lui è una persona fantastica, e abbiamo voluto dedicargli questi due concerti.

 

GB: Avete in programma di suonare in qualche importante festival questa estate?
Matthew: Beh non sono sicuro che sia quello che intendete voi per "importante", saremo al Give It A Name. Mentre saremo in Italia all'inizio di maggio.

 

GB: Infatti vi aspettiamo in Italia in maggio, il 5, il 6 e il 7. Siete eccitati all'idea di ritornare in Italia? Cosa ne pensate dei fans italiani?
Matthew: Certo che siamo contenti di tornare in Italia. Abbiamo avuto sempre ottime risposte dal pubblico, percepiamo che la gente è molto contenta e ci fa sentire
come se avessimo quello che io chiamo "fattore wow". Ricordo la prima volta in Italia con la Atlantic, il loro punto di vista era diverso perchè dicevano
che in Italia non c'era una gran reazione per cui il gioco non valeva la candela, e quindi era un po' come suonare ovunque.
Invece noi non eravamo d'accordo perchè sentivamo una grande presenza del pubblico che pogava e si muoveva e partecipava tanto.
Con questi show è come dire un grande "F**K YOU" alla major tornando in Italia a suonare per ben tre date dimostrando che non era così.
Ricordo quando abbiamo suonato a Milano circa tre anni fa, c'era la neve, faceva veramente freddo, era una condizione particolare e ora sono curioso di tornare.
Certo, siamo decisamente eccitati all'idea di tornare in Italia!

 

GB: C'è un tour o un concerto in particolare che ricordate con piacere? Durante la vostra carriera avete suonato con diverse band. Ci sono band con cui siete più amici e che stimate a livello personale oltre che musicale?
Matthew: Sicuramente quando abbiamo suonato con una band americana, i Boysetsfire, sono dei ragazzi molto ben compatibili con noi, sono belle persone, gentili, e anche politicamente oltre che musicalmente andiamo molto d'accordo.

 

GB: Quali sono le band che apprezzate di più come musicisti?
Matthew: Ce ne sono molte e differenti, io stesso tendo ad ascoltare di tutto, ad esempio Johnny Cash, mi piace moltissimo Bruce Springsteen, e poi io ascolto moltissimo punk rock e hardcore e in particolare i Bad Religion.

 

GB: Conoscete qualche band italiana?
Matthew: Una band hardcore punk con un grande impegno politico, di cui però non riesco assolutamente a ricordare il nome... mi dispiace, proprio non riesce a venirmi in mente il nome!

 

GB: Ora dimmi quale album dovrebbero possedere tutti (a parte tutta la vostra discografia, naturalmente)
Matthew: Beh lasciami pensare.. "Darkness of the edge of town" di Bruce Springsteen, è un album che chiunque conosca lo stile punk rock non può non avere!!
E' un album che rispetto alla media ti porta a seguire il tuo cuore, a seguire i tuoi sogni e le tue attitudini ti permette di essere libero.

 

GB: C'è un artista o una band con cui vorresti collaborare?
Matthew: Una situazione che mi piacerebbe veramente tanto, sarebbe suonare con i Boysetsfire, cantare una canzone con loro sarebbe veramente entusiasmante.

 

GB: Hai qualche hobby o qualcosa che ti piace fare nel tuo tempo libero?
Matthew: Mi dedico moltissimo alla fotografia, lo faccio da anni, sviluppo e stampo io stesso le foto che scatto; e poi ho l'occasione di pubblicarle e di esporle in qualche museo e curo io stesso le esposizioni.
Il tipo di foto che scatto è molto tradizionale, è proprio la mia passione.


GB: Grazie per il tuo tempo Matthew, abbiamo finito. Ci vediamo in Italia a maggio allora!
Matthew: Grazie a voi, a presto!


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